Un tema rilevante, non di poco conto, di cui poco purtroppo si discute. Quando si parla di scuola, formazione, alunni e comunità, le parole “ridimensionare”, “tagliare”, “ridurre”, dovrebbero essere considerate fuori luogo. In gioco ci sono ragazzi e famiglie che dovrebbero rappresentare il futuro della nostra società. La realtà dei fatti è però un’altra, e ad oggi la scuola e tutto il comparto che ruota attorno a questa, vive momenti di profonda crisi.
Tra i temi più scottanti c’è sicuramente quello del dimensionamento scolastico è un tema che tocca tutte le comunità e che sta riguardando gli istituti di tutta Italia. Ma cosa si intende per dimensionamento e cosa comporta? Per dimensionamento delle Istituzioni scolastiche si intende quel procedimento attraverso il quale la Regione opera ogni anno la razionalizzazione e programmazione della propria rete scolastica, secondo quanto stabilito dall’articolo 138 del D.lgs. 112/98 e dalla riforma del Titolo V della Costituzione (L. cost. 3/2001), che ha rimesso alla competenza delle Regioni la gestione del sistema scolastico la cui realizzazione è correlata alla volontà politica ed alla capacità organizzativa delle singole Regioni. Con questo, la Regione opera ogni anno la razionalizzazione e rimodulazione della propria rete scolastica.
Il dimensionamento delle Istituzioni scolastiche avviene attraverso l’adozione annuale di una deliberazione di Giunta regionale (DGR) contenente il piano regionale di dimensionamento riferito all’anno successivo. Come si arriva al dimensionamento? In parole povere, la Regione delega le provincie, che a loro volta chiedono il loro parere ai Comuni. Proposte e controproposte che spesso non tengono conto di come ogni scuola rappresenti un punto di riferimento per le famiglie, creando legami comunitari importanti. L’accorpamento, nella maggior parte dei casi non fa altro che frammentare queste comunità, riducendo il personale e aumentando il carico di lavoro.
La situazione di Tivoli
Nel piano di dimensionamento per l’anno scolastico 2025/2026, rientra anche Tivoli. In principio il Comune aveva manifestato la propria volontà di non voler effettuare modifiche all’attuale assetto della rete scolastica, volontà certificata nella nota prot. 0060025 del 06/08/2024. A questa, Città Metropolitana di Roma ha risposto con Decreto n° 167 del 29/10/2024 proponendo l’accorpamento dell’IC Tivoli III (740 alunni), che comprende la Scuola Primaria M. Teresa di Calcutta in via della Leonina e la scuola dell’Infanzia Carlo Collodi di Via Puglie a Villa Adriana e le due scuole di Campolimpido, la Scuola Primaria e dell’Infanzia di via Croce e secondaria di primo grado di via Guerrino Libertucci, con l’IC Tivoli IV (Vincenzo Pacifici), che comprende altri 736 alunni divisi su 5 plessi, per un totale di 1485 alunni
Stando a quanto raccolto in esclusiva dalla redazione de La Tiburtina News, nonostante l’iniziale volontà di mantenere il proprio assetto, il Comune di Tivoli, su proposta dell’IC Tivoli I, avrebbe avanzato un nuova richiesta alla Regione Lazio, che però risulterebbe ancor più frammentaria di quella avanzata da Città Metropolitana di Roma. In sintesi, con nota prot. 0088842 del 21/11/2024 il Comune non solo avrebbe avallato al dimensionamento dell’IC Tivoli III, con annessione a Tivoli IV, ma avrebbe proposto anche di scorporare i plessi di Campolimpido, annettendoli all’IC Tivoli I. In parole povere l’IC Tivoli III, non solo non sarebbe stato preso minimamente in considerazione, ma rischierebbe addirittura di essere smembrato in due parti.
La petizione di genitori, insegnanti e personale ATA
Un’operazione che se fosse confermata, porterebbe a un vero e proprio smembramento della comunità scolastica di Tivoli III. Per questo su change.org è stata pubblicata una petizione che ha già raggiunto quasi 500 firme, per evitare il dimensionamento in questione (CLICCA QUI PER LA PETIZIONE), firmata da genitori, insegnanti e personale ATA degli Istituti Comprensivi Tivoli III e Tivoli IV Vincenzo Pacifici: “Ci rivolgiamo a voi per esprimere il nostro forte dissenso riguardo alla proposta di accorpamento delle due scuole”, scrivono.
Poi proseguono: “L’accorpamento porterebbe ad un sovraffollamento, compromettendo la qualità dell’insegnamento e la personalizzazione del percorso educativo. È complesso sostenere che una riduzione della spesa pubblica, derivante dal risparmio sugli stipendi di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali e amministrativi grazie all’accorpamento di due istituti, generi effettivi benefici. La transizione da due a uno comporta inevitabilmente una diminuzione. Per definizione, la perdita di un diritto o di un servizio depotenziato nella sua reale funzione non può mai considerarsi un vantaggio. Senza considerare che gestire una scuola somma delle due precedenti con quasi 1500 alunni e con 13 plessi scolastici sparsi tra 3 comuni distanti fino a 20 km., peraltro con un numero anche inferiore di collaboratori scolastici e di personale di segreteria, causerà problemi ora difficilmente quantificabili”.
Tivoli e Guidonia – Cambio al vertice del Commissariato: arriva il dott. Cosimo Bari
Un incontro pubblico della CGIL sul dimensionamento scolastico a Tivoli
Per parlarne e affrontare il tema con cittadini e istituzioni (comunali, regionali e provinciali), la FLC CGIL, ha organizzato per il 4 dicembre, presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo Tivoli IV in strada della Leonina 8 a Villa Adriana, un incontro pubblico. “Le scuole non si toccano”, recita la locandina. Uno slogan chiaro per dire ancora una volta “No” al dimensionamento scolastico.
Leave a comment