La prima edizione è stata un successo, ma all’orizzonte del Festival del Travertino Romano (organizzato dal Centro per la Valorizzazione del Travertino Romano) ci sono già nuovi traguardi per le prossime stagioni, tra cui una mostra biennale della meravigliosa pietra, immaginata dagli ideatori come una suggestiva esposizione delle installazioni create nei laboratori artigianali delle imprese del distretto estrattivo, dove, tra l’altro, si è riscoperto l’antico mestiere dello scalpellino grazie ai corsi di formazione sponsorizzati dalle stesse aziende.
Intanto è tempo di bilanci. È stata una prima edizione da ‘tutto esaurito’, come ha ricordato il direttore artistico, dott.ssa Elisabetta Di Maddalena. Mai come quest’anno l’interesse e la partecipazione sono stati altissimi, rispetto ai precedenti della ‘giornata del Travertino’, con un crescendo di richieste di adesione, insomma: tutti volevano esserci.
E come mai in passato, quest’anno, si è raggiunta la massima sintesi tra l’arte espressa dagli straordinari performer e l’essenza del Travertino, sempre autentico protagonista del festival in quanto capace, nei suoi luoghi, di proporre a chi osserva storia e cultura; la strada percorsa è stata anche quella dell’inclusione sociale, sostanza stessa della kermesse, concetto ribadito e plasticamente evidenziato con la presenza dell’associazione ‘Il Mondo dei Numeri Primi’, realtà da sempre impegnata nella promozione di attività per persone con disabilità, favorendone l’integrazione.
Il Festival è stata anche un’occasione per discutere di imprenditoria socialmente responsabile. Momento centrale, il convegno sul ruolo sociale dell’impresa, introdotto dal Presidente del Centro per la Valorizzazione del Travertino Romano dott. Filippo Lippiello ed ha visto la partecipazione del professor Alessandro Giosi, docente di economia aziendale alla Lumsa. La sfida del comparto estrattivo dei prossimi anni? Non solo saper rispondere alle esigenze del mercato, ma gestire le aspettative di altri stakeholders, su tutti le comunità locali di riferimento, quelle che abitano i comuni di Tivoli e Guidonia Montecelio. Il dibattito ha avuto tra i protagonisti proprio i sindaci delle due città, Mauro Lombardo per Guidonia Montecelio e Marco Innocenzi in rappresentanza di Tivoli. Forte il richiamo all’articolo 41 della Costituzione italiana, che esalta l’utilità sociale della libera impresa, tracciato con chiarezza da Lippiello nel suo intervento introduttivo. Presenti, inoltre, il vice commissario per il Giubileo del 2025 Marco Vincenzi, la delegata in Città Metropolitana di Roma Manuela Chioccia, gli assessori Valentina Rinaldi e Clizia Lauri, in rappresentanza rispettivamente dei Comuni di Guidonia Montecelio e Tivoli, i consiglieri comunali Andrea Napoleoni e Arianna Cacioni, il consigliere regionale Laura Cartaginese, soprattutto i tanti rappresentanti del mondo dell’impresa, dell’associazionismo, delle comunità locali e delle professioni.
Per quanto riguarda gli spettacoli, tutte le performance in calendario, erano quest’anno ispirate ai 4 elementi naturali che caratterizzano il sistema del pianeta, ovvero l’acqua, la terra, l’aria e il fuoco, al contempo presenti all’interno dei siti dove si estrae e si lavora la pietra millenaria. Particolarmente apprezzate sono state le esibizioni di Mirko Frezza, attore noto e personaggio impegnato nella difficile periferia romana, che ha recitato un monologo e devoluto il cachet alla nobile causa del recupero sociale delle persone dopo la detenzione in carcere, causa portata avanti con il sostegno dell’associazione ‘Il Casaletto’. Mattia Del Forno, musicista, cantante e compositore, ma anche Roberta Castelluzzo, regista; Andrea Di Cesare, violinista, e Anush Castiglione, bravissima performer di arti visive, hanno regalato al pubblico momenti di autentica arte nel connubio con la cava e il bianco del Travertino Romano nella sua versione 4.0.
Guidonia – Città in lutto per Bruno Mincione, si spegne a 77 anni l’ex capostazione