“Ci dicevano di sbrigarci perché non volevano pagare gli straordinari. La piscina doveva essere vuota entro le otto. Per questo non c’era la grata. Così finivamo prima”. Sono queste le rivelazioni shock riportate da La Repubblica e fatte da uno dei due bagnini (un 18enne e un 20enne) finiti nel registro degli indagati insieme ai due proprietari delle Terme di Cretone per la morte del piccolo Stepan, il bambino di otto anni risucchiato dal condotto di scarico e svuotamento di una delle piscine presenti nella struttura, lo scorso 17 agosto. Uno scenario scioccante, quello descritto dal bagnino, secondo cui ci sarebbe il risparmio economico, a scapito della sicurezza, dietro la tragedia che ha sconvolto tutta Italia e non solo. La Procura di Tivoli indaga per omicidio colposo.
Tragedia Terme di Cretone – La Procura di Tivoli indaga per omicidio colposo
Tragedia Terme di Cretone, lutto cittadino a Castel Madama e Palombara per il piccolo Stepan