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Tivoli ricorda le atrocità del 1944. Omaggio della città ai suoi caduti nei bombardamenti – VIDEO

Erano le 9,46 del 26 maggio 1944 quando aerei delle truppe alleate, quadrimotori B-25, sganciarono 88 bombe da 500 libbre (227 kg) ciascuna su Tivoli, provocando una strage. Circa trenta minuti dopo, il secondo raid. La città si ritrovò rapidamente ridotta ad un cumulo di macerie. A morire quel tragico giorno furono più di 450 persone: donne, uomini, bambini innocenti, intenti nelle loro attività quotidiane. Fu colpito quasi il 40% degli edifici civili.

Come ogni anno, la città di Tivoli ricorda le atrocità di quel giorno. Oggi, 26 maggio alle ore 10 presso le fontane di piazza Garibaldi, il Sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti ha deposto un cuscino di fiori di fronte al monumento intitolato alle vittime. Alle 11 invece, presso il Cimitero civico, il primo cittadino depositerà una corona e un cuscino alle memoria dei civili caduti nei bombardamenti. 

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Nella stessa giornata, dalle ore 11 alle ore 13, a piazza Campitelli a Tivoli, si terrà una manifestazione dal titolo “26 maggio 1944 – 26 maggio 2023. La guerra è tornata ad affacciarsi in Europa”, patrocinata dal Comune di Tivoli e promossa dalla Diocesi di Tivoli e Palestrina, dalla Casa delle culture e dell’arte, dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Casa dei Diritti Sociali della Valle dell’Aniene, che coinvolgerà i giovani e le scuole del territorio. 

“Non si può accettare che nel nostro continente, già devastato nel corso del Novecento da due guerre mondiali, si possa ritenere che lo strumento militare sia l’unica strada per risolvere problemi e contese. Non è ugualmente accettabile che la società civile resti indifferente o si abitui alla convivenza con la guerra e la violenza. Lo dobbiamo al ricordo delle vittime e al futuro che vogliamo per i nostri giovani. […] Vogliamo far memoria del passato per costruire un futuro diverso in cui la guerra e la violenza non abbiano cittadinanza”, afferma Giuseppe Zarbo della Casa dei Diritti Sociali della Valle dell’Aniene.

 

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