domenica , 24 Novembre 2024
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Vicovaro – La rivincita di Prioteasa: “Dato per bollito troppo presto. Abbiamo fatto un miracolo”

Un paese in festa, tinto di arancioverde. Vicovaro si è risvegliata così dopo l’impresa che la società di Maugliani è riuscita a compiere, conquistando la salvezza nel campionato di Eccellenza. Un risultato non scontato quello ottenuto dai ragazzi di Lillo prima e Solimina poi, alla prima storica partecipazione nella competizione. Solo 16 punti conquistati nel girone di andata, poi la risalita in quello di ritorno con ben 26 punti in cascina. Dopo la vittoria di ieri, domenica 7 maggio, sul campo dell’Audace, il Vicovaro si è preso di forza la permanenza nel massimo campionato regionale.

Una squadra che è diventata gruppo nel tempo, anche grazie all’apporto dei suoi uomini migliori. Fra i protagonisti dell’impresa arancioverde c’è sicuramente anche l’attaccante Flavio Prioteasa, 32 anni, uno di quelli per cui a parlare è il curriculum. Quasi 200 gol fra Promozione ed Eccellenza, arrivato a dicembre dopo un lungo corteggiamento cominciato nell’estate del 2022. Il bomber ha lasciato il Certosa e sposato la causa del Vicovaro, mettendo a segno dal suo arrivo la bellezza di 13 gol, tutti molto pesanti.

Flavio, partiamo dalla gara di ieri. Che emozioni hai provato al triplice fischio? Avete compiuto un’impresa che qualche mese fa sembrava impossibile…

Ieri forse non ero del tutto cosciente di quello che abbiamo fatto. Ripensandoci il giorno dopo te ne rendi conto. Abbiamo fatto un vero e proprio miracolo, nessuno se lo sarebbe aspettato. Quando sono arrivato la squadra a dicembre aveva conquistato soltanto sei punti. La mia è stata una scelta difficile, venivo dal Certosa che lottava per le prime posizioni. Accettare di venire a Vicovaro era rischioso, però col sacrificio e con l’arrivo dei nuovi innesti la squadra è cambiata. Abbiamo fatto partite incredibili, mi viene in mente la gara di Sora, dove abbiamo dimostrato che la salvezza sarebbe stata alla nostra portata. C’era tanto da recuperare, prima con mister Lillo poi con Solimina ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo portato a casa questo importante risultato.

Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Vicovaro?

Mi ha convinto la presenza di alcuni amici che ho all’interno della squadra, mister Lillo che mi tartassava tutti i giorni da quest’estate. E poi ha inciso anche l’arrivo del direttore sportivo Proietti, che è stato bravo a convincermi. Anche per questo ho deciso di rimettermi in gioco qui. 

Ben 13 gol con la maglia del Vicovaro dal tuo arrivo a dicembre. Sei soddisfatto a livello personale del tuo campionato?

Sono veramente molto soddisfatto. Mi sono tolto qualche sassolino dalla scarpa. Due anni fa ho avuto un brutto infortunio e l’anno scorso al rientro non è stato facile. Sono stato giudicato troppo e dato per bollito. Avevo voglia di rivalsa quest’anno. Sono molto contento di aver dimostrato che posso ancora fare la differenza. 

Qual è il gol segnato quest’anno che porterai più nel cuore e ricorderai con più piacere?

Ce ne sono due. Uno è quello al Berenghi contro il Ferentino. Eravamo sullo 0-0, mancavano solo 5 minuti alla fine. Ho segnato il gol vittoria e ho fatto scendere giù tutto lo stadio. Poi penso anche il gol contro la Vigor Perconti alla penultima giornata. Quello è stato di un’imporrtanza incredibile. Se avessimo perso saremmo andati ai play-out. 

E invece la partita della svolta qual è stata? Quella che vi ha fatto cambiare passo?

Avevamo già fatto partite importanti con mister Lillo, però c’erano stati molti alti e bassi. Da quando è arrivato Solimina è cambiato qualcosa a livello psicologico. Dico la partita col Sora, dove nessuno pensava che potessimo vincere. Loro venivano da 26 vittorie consecutive e li abbiamo battuti con stramerito. Quella gara ci ha dato qualcosa in più.

La stagione per te sotto l’aspetto realizzativo non era partita benissimo con la maglia del Certosa. Cosa non ha funzionato a Roma? 

Ho ottimi rapporti con le persone che fanno parte del Certosa, mi hanno trattato benissimo, però diciamo che non è mai scattata la scintilla per farmi rendere al meglio dall’inizio. A dicembre abbiamo deciso di comune accordo di separarci.

Sei contento per il risultato ottenuto dai tuoi ex compagni? Ora si giocheranno la Serie D ai play-off…

Come dicevo sono in ottimi rapporti con loro, quindi mi fa veramente piacere che abbiano raggiunto questo risultato. Penso che anche loro, come noi, a un certo punto della stagione abbiano raggiunto una continuità che nella prima parte di stagione non avevano. Gli faccio i complimenti dal profondo del cuore. Spero possano andare avanti.

Tornando a Vicovaro, quanto sono stati importanti i tifosi per compiere questa impresa? Non vi hanno mai fatto mancare il loro supporto… 

Sono tanti anni che gioco a calcio, tolte le esperienze al sud, penso che nel Lazio si possano contare sulle dita di una mano le squadre che hanno un seguito e una passione così intensa. Sono sempre stati presenti, e quest’anno ancor di più.

Cosa è cambiato con l’arrivo di Solimina in panchina? Avete acquisito una maggiore consapevolezza…

È una cosa delicata. Il mister ha un’esperienza e un nome che parlano da soli. È stato bravo a toccare i tasti giusti, a continuare un ottimo lavoro di mister Lillo. Forse a livello di gestione. Lui è andato dritto per la sua strada, ha gestito bene il gruppo non lasciando spazio a chiacchiere.

La vittoria di Sora resterà nella storia. È stato più bello essere i primi a battere la capolista davanti al proprio pubblico, oppure la vittoria di ieri?

Penso che con la vittoria di ieri non ci sia paragone. Abbiamo fatto qualcosa di incredibile e a livello emotivo non posso paragonarla a nessun’altra vittoria.

Dove pensi che possa arrivare questo Vicovaro in futuro? Che ambizioni ha questa società?

L’ho vissuta appieno questa esperienza. Da fuori non si capiscono tante cose. La società è cosciente di aver avuto un approccio iniziale sbagliato. Hanno puntato su una squadra troppo giovane con pochi elementi di categoria che poi, come abbiamo visto, fanno la differenza. Questo però è un ambiente sano con tanti margini di crescita. Sicuramente potranno far tesoro degli errori passati.  

Ora è tempo di festeggiare, poi si penserà al futuro, ma nella tua testa c’è la voglia di continuare a indossare questa maglia?

È una domanda delicata, vedremo. Ovviamente non si è parlato ancora di questo. Avevamo in testa l’ultima partita. Posso dire di essere stato benissimo sotto tutti i punti di vista quindi non lo escludo. Ci metteremo seduti e vedremo insieme. Ma nel calcio nulla è certo, finché non ne parleremo non posso sbilanciarmi. 

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