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Tivoli – Dimensionamento scolastico, l’Assessora Osimani ribatte: “Abbiamo provato ad evitare accorpamenti futuri”

L'Assessora di Forza Italia Tivoli difende l'operato del Comune e definisce flash mob e petizioni sulla questione delle strumentalizzazioni

Durante il consiglio comunale del 12 dicembre si è discusso anche del piano della Città Metropolitana di dimensionamento scolastico, che come ampiamente trattato dalla Redazione de La Tiburtina News, coinvolgerà anche gli Istituti di Tivoli per l’anno 2025/2026.

Come vi abbiamo raccontato, in principio il Comune aveva manifestato la propria volontà di non voler effettuare modifiche all’attuale assetto della rete scolastica, volontà certificata nella nota prot. 0060025 del 06/08/2024. A questa, Città Metropolitana di Roma ha risposto con Decreto n° 167 del 29/10/2024 proponendo l’accorpamento dell’IC Tivoli III (740 alunni), che comprende la Scuola Primaria M. Teresa di Calcutta in via della Leonina e la scuola dell’Infanzia Carlo Collodi di Via Puglie a Villa Adriana e le due scuole di Campolimpido, la Scuola Primaria e dell’Infanzia di via Croce e secondaria di primo grado di via Guerrino Libertucci, con l’IC Tivoli IV (Vincenzo Pacifici), che comprende altri 736 alunni divisi su 5 plessi, per un totale di 1485 alunni.

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Per evitare questo, sono stati organizzati convegni sindacali, flash mob e petizioni, da parte di sigle sindacali, cittadini, famiglie e rappresentanti dei due Istituti. Iniziative che, l’Assessora alle Politiche Sociali Erika Osimani ha definito a suo parere “strumentalizzazioni”, nel corso della seduta di Consiglio Comunale.

“Non posso non evidenziare che la politica, quella che si pone solo obiettivi di risparmio economico attraverso la razionalizzazione della rete scolastica, non è quella di questa maggioranza e dell’Assessora Erika Osimani. Il dimensionamento scolastico dei nostri istituti è imputabile solo ed esclusivamente al Sindaco di Città Metropolitana di Roma che appartiene a un’area non affine a questa amministrazione. Anzi, noi abbiamo formalmente espresso e manifestato la volontà di non procedere al dimensionamento della rete scolastica, perchè abbiamo ritenuto di voler valutare soluzioni condivise ed ottimali con i dirigenti scolastici, nel rispetto della realtà territoriale, della qualità dell’offerta formativa e del parere dei veri protagonisti”, ha proseguito nel suo discorso l’Assessora Erika Osimani.

L’Assessora alle Politiche Sociali ha poi parlato della nota prot. 0088842 del 21/11/2024 inviata dal Comune alla Regione, con la quale viene avallato il dimensionamento dell’IC Tivoli III, con annessione a Tivoli IV, ma viene anche proposto di scorporare i plessi di Campolimpido per annetterli all’IC Tivoli I.

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“Tuttavia a fronte della proposta di Città Metropolitana nonché delle successive proposte avanzate dai dirigenti di Tivoli I e Tivoli IV, l’Ente ha ritenuto di dover suggerire, una rivalutazione della proposta come male minore, in comunione con i dirigenti scolastici che hanno voluto interloquire con l’Ente, e ha cercato di salvare almeno Tivoli I, cercando peraltro di evitare un sovradimensionamento di Tivoli IV, che dalla proposta si troverebbe ad avere 1480 alunni. Quindi un parere, un suggerimento per trovare una via di salvezza all’interno di una decisione non condivisa e già assunta da altri d’ufficio. Il nostro è un suggerimento, non nasce da una delibera di giunta, affinché nel tempo a venire non venisse soppresso l’IC Tivoli I per essere accorpato a non si sa quale realtà scolastica”.

Chiosa finale sulla legge e sugli scenari futuri: “Ben vengano le mobilitazioni, ma le battaglie sindacali, i flash mob e le petizioni le farei per rivedere il parametro di quella legge di bilancio 2023, ovvero per abbassarlo da 900 a 700 alunni, visto il progressivo decremento demografico per scongiurare ulteriori dimensionamento che per volontà politica, che non è la nostra, porteranno a nuovi accorpamenti. Questa amministrazione in vista di ciò, ha già programmato tavoli di confronto con i Dirigenti che sono stati nuovamente convocati ma che prevederà anche il coinvolgimento di dirigenti di territori limitrofi, per diventare protagonisti di queste scelte di razionalizzazioni e non subirle d’ufficio”.

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