L’idea era quella di dare «un taglio diverso» alla giornata del Travertino Romano. Nasce così il Festival del Travertino Romano, la cui prima edizione è prevista domani, venerdì 5 luglio, all’interno di uno dei siti del bacino estrattivo di Tivoli e Guidonia Montecelio. «Un esperimento e una scommessa allo stesso tempo – spiega Elisabetta Di Maddalena, amministratore delegato della Str Spa e direttore artistico del festival – di aprire le nostre aziende a chi il territorio lo vive e lo abita, subendo spessp il pregiudizio di avere una attività estrattiva vicino». In questi anni proprio le imprese hanno «assorbito arte e cultura attraverso gli architetti che lavorano per noi, quella bellezza che ora vogliamo restituire al territorio e ai cittadini. Siamo molto ambizioni nel voler superare i confini del distretto estrattivo e arrivare al resto dell’Italia e, perché no, all’intera Europa. Puntiamo a diventare un Polo culturale divenendo noi stessi strumento di divulgazione culturale. Ecco la scommessa. Sperimentare un nuovo modo di essere imprenditori. Creando una cultura fruibile anche in questi luoghi».
E il programma di questa prima edizione è davvero ricco. Con la partecipazione di artisti selezionati direttamente da Di Maddalena dopo averli visti esibirsi in giro per l’Italia, scelti perché «pensiamo che possano essere rappresentativi dell’idea che abbiamo di Polo culturale. Ci saranno delle performance straordinarie – spiega ancora il direttore -. Con un artista emergente che ha già collaborato con Vinicio Capossela, protagonista di uno straordinario spettacolo in cava di notte. Avremo un attore di caratura nazionale, già premiato a Cannes e Venezia, e ancora esibizioni legate alla danza».
Il festival è anche solidarietà e apertura al mondo delle fragilità. Di lungo corso, il sostegno riconosciuto dal Centro per la Valorizzazione del Travertino Romano, che organizza l’evento, alle numerose realtà associative del territorio che operano nel campo del terzo settore. Per questa prima edizione del festival, particolare attenzione è stata rivolta al mondo delle disabilità ma anche a coloro che vivono condizioni personali difficili come la detenzione carceraria. «Uno degli attori che si esibiranno quest’anno non ha voluto il cachet – conclude il direttore artistico – chiedendo all’organizzazione del festival di fare una donazione a beneficio di una associazione che si occupa di dare supporto alle famiglie di persone detenute e che una volta fuori dal carcere hanno problemi a trovare un lavoro». L’attore è Mirko Frezza, nato e cresciuto nella periferia romana, Una vita spericolata alle spalle, ha trovato nel cinema una possibilità di riscatto sociale. Al festival arriverà accompagnato da Marcello Fonte, protagonista di Dogman, il film di Matteo Garrone premiato dalla critica internazionale.
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