TIVOLI – Una città che non smette di conservare e poi ridare alla luce nei giorni nostri. Testimonianze dal passato riemergono, permettendoci di conoscere un po’ di più la storia del nostro territorio. L’ultima scoperta negli scantinati di una palazzina in viale Mannelli, riporta Il Messaggero, dove un gruppo di speleologi ha ritrovato un autentico rifugio antiaereo, nascosto nelle strutture del millenario acquedotto romano che attraversa Tivoli. Segno di come queste antiche strutture che in passato trasportavano l’acqua del fiume Aniene, siano state poi riadattate nel tempo e utilizzate anche durante la Seconda Guerra Mondiale. Tivoli in quel periodo infatti, fu bombardata e proprio ieri la città ha ricordato i suoi caduti in quel tragico 26 maggio del 1944, onorandone la memoria.
La scoperta è avvenuta dopo il ritrovamento di murature antiche incastonate negli scantinati di una palazzina privata che avevano dato il via a degli studi. Grazie alla concessione del proprietario Maurizio Pozzilli, gli speleo-archeologi sono riusciti ad entrare nell’acquedotto e dopo alcune decine di metri hanno trovato una sorta di “barriera”. Il quotidiano spiega: “Che cos’era? Un sistema caratteristico e dalla funzione inequivocabile: quella di schermo “antisoffio” e compartimentazione delle strutture dedicate alla protezione antiaerea. Le mezze pareti infatti, pur consentendo il passaggio delle persone, avrebbero invece “spezzato” il lungo acquedotto romano e attutito gli effetti diretti provocati dallo scoppio di una bomba nelle vicinanze, come lo spostamento d’aria e lo spargimento di schegge”.
Qui decine di famiglie affamate e impaurite si rifugiarono durante la guerra, salvandosi dagli attacchi aerei. Una scoperta che ancora oggi parla, che salvò tante vite e che ancora oggi è rimasta quasi intatta nonostante il trascorrere del tempo.
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