Un incendio doloso gli ha portato via l’attività che con fatica e tanti sacrifici aveva avviato insieme a sua madre nel lontano maggio del 1985. Quarant’anni di lavoro spezzati dalle fiamme, appiccate a un’auto parcheggiata nei pressi del negozio e poi propagatesi all’interno dei locali. Stiamo parlando dell’alimentari “Specialità Italiane Celano”, sito in via Lucania, nella circoscrizione di Villalba di Guidonia. Un’attività avviata, punto di riferimento per gli abitanti del quartiere e non solo.
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Il 29 settembre 2024, un uomo col volto coperto da un casco è stato visto ma non riconosciuto da un testimone, mentre appiccava un incendio all’auto che ha poi distrutto l’alimentari e causato danni a un appartamento vicino. L’uomo è stato visto poi fuggire tra le vie limitrofe. Sono passati ormai sei mesi dall’accaduto e oggi l’attività di Domenico Celano, 58enne titolare, è ancora chiusa, in attesa di un risarcimento mai arrivato.

Già, perché oltre al dolore per l’accaduto, di mezzo ci si sono messe anche le assicurazioni, che, almeno per il momento, non intendono restituire nemmeno un centesimo di rimborso per quanto accaduto. Se infatti il proprietario dell’auto è stato rimborsato dalla Reale Mutua Assicurazione per l’incendio, lo stesso non è accaduto per l’attività. L’ARCA assicurazioni, con la quale Domenico Celano ha stipulato un accordo circa 7 anni fa, non intende risarcirlo. Il motivo? L’incendio è doloso.
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Intervenuto in esclusiva ai microfoni de La Tiburtina News, Domenico Celano, distrutto dal dolore, ci ha raccontato quanto sta accadendo in questo momento: “Ci siamo affidati a degli avvocati, con i quali abbiamo deciso di sporgere denuncia all’IVASS (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni ndr.). In questi giorni stanno preparando la relazione per smontare quello che dicono le assicurazioni. Se anche l’IVASS dovesse rispondere negativamente, dovremo andare a giudizio, con tutte le lungaggini dell’iter burocratico che ne deriverebbero”.
Ben 200 metri quadri di attività, una parte dei quali distrutta dalle fiamme, l’altra dal calore e il fumo. Nell’alimentari lavoravano, oltre a Domenico e sua moglie, anche i suoi due figli e altri tre dipendenti, tutti rimasti senza lavoro. “Il danno che abbiamo stimato è di circa 700mila euro, i periti di ARCA Assicurazioni e di Reale Mutua Assicurazione invece non sono andati oltre una valutazione di 290mila euro. Se ce li riconoscessero, non basterebbero di certo per riavviare l’attività”.

Ma non è l’unica beffa. L’assicurazione stipulata da Domenico Celano, prevedeva anche un rimborso di 500 euro al giorno per un massimo di 100 giorni, in caso di chiusura attività per incendio: “Non abbiamo ricevuto nemmeno quelli. Ci hanno risposto che se non si attiva la polizza per l’incendio doloso, nemmeno questi possono essere riconosciuti. Anche i ragazzi dell’appartamento sopra di noi che hanno subito dei danni sono stati rimborsati dalla loro polizza di assicurazioni Allianz, solo noi siamo rimasti in ginocchio”.
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Poi prosegue: “Nelle prossime ore presenteremo la relazione richiesta all’IVASS, poi aspetteremo che la consultino e che venga dato un verdetto. Se dovesse essere negativo non si potrebbe paventare un discorso di riapertura. Già è difficile pensare di riaprire ad oggi, pensate se dovessimo affrontare una lunga battaglia legale”. Infine conclude: “La nostra speranza è che venga fatta giustizia, di essere rimborsati per quello che ci è stato tolto e di avere la possibilità di rimettere in moto l’attività, anche se difficile. Lo faccio anche e soprattutto per i miei figli”.





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