Tivoli ha vissuto una giornata di festa, è vero. La Fiera di San Giuseppe, come ogni anno, ha riempito le vie della città, favorita anche da una giornata primaverile e di buon sole. L’evento tiburtino continua ad attrarre le persone, forse però, più per i fasti del passato, quanto per le proposte vere e proprie.
Il risultato è la solita fiera a cui ci siamo ormai abituati nelle ultime edizioni. Dopo dieci anni di era Proietti, l’avvento della nuova amministrazione aveva fatto sperare i cittadini in qualcosa di diverso. Poche bancarelle, le solite delle scorse annate, poco artigianato, nessuno spazio per le esibizioni di artisti locali. Poca arte insomma e poco coinvolgimento. Per riprendere un’espressione tanto cara ai cittadini tiburtini, “Un mercato del mercoledì allargato”.
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Una nota di merito per i giochi interattivi e gli spettacoli di burattini che hanno intrattenuto tanti bambini a Piazza Garibaldi. Rimane quindi l’amaro in bocca. Si poteva fare di più? Certamente. La Fiera di San Giuseppe ha mantenuto intatte le sue potenzialità e il suo fascino nel cuore delle persone, ma è un dono che va preservato se non lo si vuol far svanire. La speranza è che, con più tempo a disposizione per la sua organizzazione, possa essere valorizzata e resa più coinvolgente, in ogni punto della città.
L’editoriale di Valerio De Benedetti

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