Tivoli – Un disastro annunciato, potremmo definirlo così. Nelle dichiarazioni in campagna elettorale e nelle interviste condotte in questi mesi dalla nostra Redazione, i problemi da risolvere a Tivoli erano sempre gli stessi: parcheggi e viabilità. Ad oggi, poco è cambiato per migliorare questi due aspetti.
La riapertura della Strada di Quintiliolo, grazie ai lavori effettuati da Città Metropolitana di Roma, ha per un po’ calmato le acque, permettendo alla città di avere un flusso alternativo. Ma non è bastato a risolvere un problema con radici molto più profonde. Basta un cantiere o la riattivazione di un semaforo per paralizzare in entrata e in uscita una città intera? E perché le comunicazioni ai cittadini spesso non vengono effettuate in anticipo, ma solo quando il problema si è già verificato?
Ne sono un esempio i lavori in corso sui guard rail delle “curve” di via Tiburtina, il caso più iconico probabilmente (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO). Tutti abbiamo visto la triste immagine del lungo serpentone di auto a scendere e a salire da Tivoli dalla mattina alla sera. Un disagio non da poco per i cittadini, che per percorrere pochi chilometri hanno dovuto affrontare ore di traffico in auto.
Ma non è l’unico caso. Potremmo citare anche il caso dei lavori Acea che hanno bloccato l’accesso al sito Unesco di Villa Adriana, con i bus turistici bloccati su via Rosolina e conseguenti ripercussioni sul traffico di tutto il quartiere (CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO). Perché cittadini e turisti non erano stati informati? E perché l’ordinanza è arrivata solo diversi giorni dopo l’accaduto e non in anticipo? Forse oltre a problemi strutturali sulla viabilità, sussiste anche un problema di comunicazione?
Chiosa finale. Dulcis in fundo, il caso del famoso semaforo di viale Tomei. Superando i luoghi comuni, è certamente vero che la viabilità fosse più scorrevole in un tratto critico della città, ma è anche vero che la sua sacrosanta riattivazione si rendeva necessaria in virtù di un discorso di sicurezza. Nessuno si è fatto male, ma sarebbe potuto succedere. Quello che ci fa riflettere però, è che fine abbia fatto il progetto di “potenziamento e miglioramento della viabilità pedonale e veicolare e della sosta urbana”, elaborato dagli uffici tecnici dei Lavori Pubblici del Comune di Tivoli e finanziato con un importo complessivo pari a 2 milioni e 100mila euro di fondi giubilari.
Il progetto si divideva in quattro segmenti, uno dei quali riguardava proprio la rotatoria di Largo San Giovanni. Era prevista la messa in sicurezza della rampa che sale dal parcheggio G. Impastato verso l’ospedale e la sistemazione dell’impianto semaforico intelligente della rotatoria, anche sulla base degli studi effettuati dai tecnici del traffico e dalla Polizia Locale di Tivoli. Ad oggi la rampa è ancora nelle stesse condizioni e l’impianto semaforico intelligente rimane spento. Eppure il Giubileo è iniziato già da mesi e si stima che circa due milioni di pellegrini si sposteranno da Roma a Tivoli in questi mesi. Insomma, quando sarà finito il tempo dei proclami e comincerà quello dei fatti? Urgono risposte ai cittadini.
L’editoriale del Direttore Valerio De Benedetti
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