Guidonia – Le associazioni difendono i Rom: “Sgomberati solo per la loro etnia, 15 minori finiti per strada”

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa delle associazioni “21 luglio” ed “ERCC”, in merito allo sgombero forzato avvenuto in via Giotto, nella frazione di Pichini a Guidonia Montecelio, delle famiglie Rom che avevano occupato gli appartamenti sequestrati alla criminalità organizzata. Uno sgombero che continuerà nei prossimi giorni anche nel campo nomadi dell’Albuccione. Di seguito il comunicato.

Guidonia – Odori sgradevoli, accumulo di oggetti e sette gatti in casa, il Comune ordina uno sgombero all’Albuccione

GUDONIA, 21 LUGLIO ED ERRC: ACCANIMENTO DEL COMUNE. LO SGOMBERO FORZATO È SU BASE ETNICA. PER STRADA 15 MINORI.
Sulla base dell’ordinanza n. 400 del 14 ottobre 2024 del sindaco di Guidonia Montecelio Mauro Lombardo, all’alba di questa mattina le Forze dell’Ordine, con un imponente spiegamento, hanno sgomberato solo alcuni appartamenti, quelli abitati da cinque famiglie rom, del residence occupato da centinaia di nuclei familiari di diverse nazionalità situato in via Giotto nel Comune di Guidonia-Montecelio. 

 “Stiamo assistendo a uno sgombero forzato con l’aggravante che è stato condotto su base etnica, perché attuato solo nei confronti delle famiglie rom che avevano occupato gli appartamenti nelle scorse settimane, in seguito alle minacce di sgombero dell’insediamento di via dell’Albuccione da parte dell’Amministrazione Comunale” – dichiarano l’associazione 21 luglio e l’European Roma Rights Centre (Errc).

Cinque famiglie, in totale dieci adulti, tra cui una donna incinta, e quindici minori, presenti da alcune settimane nelle abitazioni, si trovano ora per strada senza una soluzione abitativa alternativa proposta dal Comune. Le famiglie coinvolte, ora senza casa, provengono dalla baraccopoli di via dell’Albuccione, che fino a pochi mesi fa contava 220 abitanti, interessata da un incendio lo scorso 12 agosto. E molto probabilmente nella baraccopoli faranno ritorno.

Nei giorni successivi all’episodio l’Amministrazione Comunale di Guidonia aveva chiesto, prima alle famiglie le cui abitazioni erano state distrutte dall’incendio, e poi a tutte le altre, di firmare un sedicente “patto di corresponsabilità”, con la proposta di un contributo una tantum di 500 euro a persona per lasciare l’insediamento e reperire una soluzione alloggiativa attraverso contratto di locazione.

Si tratta, ricordano le associazioni, di una modalità che non rispetta le garanzie procedurali e lede la dignità delle persone e dell’infanzia, come conferma lo sgombero forzato di questa mattina. Nulla infatti è stato notificato alle famiglie, non c’è stato un congruo preavviso e soprattutto non è stata offerta, come prevede il diritto internazionale, una soluzione alternativa adeguata. Le organizzazioni condannano pertanto fermamente le azioni svolte, dietro le quali si legge il forte accanimento delle autorità locali nei confronti delle comunità rom di Albuccione. 

 “Lo scandaloso sgombero di oggi va ancora una volta  nella direzione opposta all’inclusione delle comunità rom che l’Europa ci chiede. – dichiara Rosi Mangiacavallo, Country facilitator per l’Italia di ERRC –  Gli sgomberi forzati eseguiti in Italia sono un problema dell’Europa. Per tale motivo la Commissione europea dovrebbe decidere di occuparsene seriamente e non voltarsi dall’altra parte”.  Un accanimento che potrebbe proseguire nei prossimi giorni con il preannunciato sgombero del campo nel quale attualmente vivono ancora 170 persone e sul quale le due organizzazioni vigileranno con estrema attenzione.
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