“Non è più la fiera di una volta”, poche bancarelle, prezzi più alti, un percorso poco chiaro con troppi punti vuoti e stand sparsi qua e là. C’è chi sui social l’ha definita come “una copia del mercato del mercoledì”, chi “un banale mercatino”, insomma, i cittadini non hanno apprezzato l’ultima edizione della Fiera di San Giuseppe, un evento tra i più attesi dell’anno a Tivoli e dintorni. Non è mancata la gente, che ha invaso le vie del centro nella speranza di poter passare una giornata diversa, approfittando del clima primaverile, di scuole e uffici chiusi, ma il sentore è che sia mancata l’atmosfera di festa che si respirava negli anni passati e ormai lontani.
Divide la mancanza di uno spazio dedicato alla vendita degli animali, sempre ricorrente durante la Fiera di San Giuseppe. C’è da specificare in questo caso però, che fortunatamente vige ormai il divieto di vendita degli animali su aree pubbliche. A farla da protagonista sono stati principalmente gli stand dedicati al cibo, anche se ha fatto discutere l’aumento dei prezzi relativi ai famosi “Bignè di San Giuseppe”, con un prezzo medio di 2 euro e 50 centesimi al pezzo.
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