TIVOLI – Una storia che osservata da ogni punto di vista fa male al cuore, una storia che non vorremmo mai leggere, soprattutto quando di mezzo ci sono la passione e i sacrifici, quelli che il più delle volte si è costretti a fare nel dilettantismo. E allora oggi diamo voce a una storia triste, quella degli ex giocatori della Tivoli Rugby, squadra militante fino alla scorsa stagione nel campionato di Serie C. Dopo le difficoltà in estate e i numeri non confortanti dal punto di vista degli iscritti, a cinque giorni dall’inizio del campionato, la società ha dovuto comunicare, dopo oltre 20 anni di attività, l’amara decisione. Troppo pochi per giocare, una situazione accolta ovviamente con rammarico, con un senso di ingiustizia sulle spalle. Per questo gli ex giocatori Leonardo Basso, Andrea Berardi, Enrico De Santis, Fabio Cardoni, Fabrizio Lenzi, Felipe Adriano Lippi Giosi, Filipi Andrade Souza, Filippo Petrucci, Gabriel Sibaldi, Gabriele Seminara, Giordano Maone, Jacopo Ierfone, Lorenzo Poggi, Luca Di Ferdinando, Marco Altamura, Marco Antonetti, Roberto Carucci, Simone Schiavi e Yvan Rossi, Mattia Monaco e Mattia Alessandrini, che hanno composto nel corso degli anni il gruppo della prima squadra, hanno espresso il loro rammarico apertamente sui nostri canali, dove hanno raccontato la loro versione.
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POCHI ISCRITTI, TANTI PROBLEMI – Un mancato ricambio generazionale alla base di tutto, un cambio campo doloroso e soprattutto su un terreno non omologato per poter giocare le proprie gare casalinghe. Nonostante gli sforzi, la società ha dovuto abbandonare la sua casa di tante battaglie, il campo di Roccabruna, per spostarsi al campo C dell’Arci, di fianco lo stadio Olindo Galli, dove da anni è purtroppo presente un sinkhole (grossa voragine profonda e di grandi dimensioni), il quale non è mai potuto essere sistemato e richiuso a causa degli alti costi dell’intervento. Il campo C dell’Arci sarebbe dovuta essere una soluzione momentanea, ma per il momento rimane l’unica opzione possibile, non essendoci a disposizione ulteriori strutture.
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IPOTESI SINERGIE – Nonostante questo, gli ex giocatori della prima squadra hanno continuato ad allenarsi, seppur in pochi, macinando chilometri di terra e fango per farsi trovare pronti alla ripresa della stagione prevista per questa settimana. “Senza campo avremmo dovuto giocare tutte le partite in trasferta. Per integrare i numeri si parlava della possibilità di un accordo con altre società, in provincia di Rieti a più di un’ora da Tivoli”. Una situazione che non aveva scoraggiato i ragazzi della prima squadra, i quali avevano accolto positivamente questa possibilità, pur di non perdere la propria passione: “Avevamo detto sì a giocare le partite a Frasso e andare ad allenarci lì il venerdì pur di giocare. Sarebbe stato un anno difficile, però l’avremmo fatto. Da quando abbiamo reso pubblica la cosa ci hanno contattato almeno sette società diverse. Ci chiediamo quindi come sia possibile non essere riusciti a trovare un accordo con altre realtà”.
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