TIVOLI – Non si ferma la battaglia dell’associazione ArcheoTibur in merito alla vicenda relativa al basolato di età romana presente nei pressi dell’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Come anticipato in esclusiva nei giorni scorsi, la ditta addetta ai lavori di rinnovo del piazzale della struttura, ha infatti rimosso quello che senza ombra di dubbio rappresentava un reperto storico archeologico di valore inestimabile per la città di Tivoli. Rinvenuto nel 1844, in età romana, sarebbe stato parte della strada che collegava l’antica porta della città fino all’Anfiteatro di Bleso.
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ArcheoTibur ha annunciato e confermato l’arrivo di una petizione online, ma soprattutto di aver denunciato l’accaduto presso le dovute sedi: “Abbiamo denunciato l’accaduto al Ministero della Cultura e alla Procura della Repubblica di Tivoli, tramite un lungo e dettagliato report comprensivo di foto e testimonianze giornalistiche.
Se questi farabutti ritenevano di poter tombare tutto in un nauseante silenzio, hanno veramente preso sottogamba la questione. Ah, tra l’altro avrebbero affermato che non stavano demolendo il basolato, lo stavano solo spostando per ricollocarlo in sicurezza in un altro punto, come se fosse un mobile dentro casa loro. Il tutto senza permessi, autorizzazioni, sorveglianza archeologica e simili. Con una ruspa e picconi. Gente abituata a fare il proprio lercio comodo e prendere per i fondelli il prossimo. Vi terremo aggiornati su ogni singolo sviluppo, come la petizione online per chiedere le dimissioni dei responsabili e le sacrosante sanzioni penali e pecuniarie“.
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